Quello che vedete sopra è il lotto 144 dell'asta n. 9 che verrà battuta venerdì 28 aprile p.v. in quel di Firenze, presso Gonnelli. Il volume raccoglie due opere di Felice Fontana: «Dei moti dell'iride» e «Nuove osservazioni sopra i globetti rossi del sangue», stampate in Lucca presso Jacopo Giusti, nel 1765.
Particolare è che il volume reca, chiaramente leggibili, quelli che il sito della casa d'aste definisce un po' frettolosamente «timbri di antiche biblioteche al frontespizio». L'antica biblioteca è la Michele Romano di Isernia, qui nella sua declinazione di «Biblioteca "Michele Romano" del Liceo Ginnasio O.Fascitelli - Fondo Municipale».
Va fatta un po' di storia: la biblioteca civica di Isernia nacque nel 1870 come biblioteca del Ginnasio cittadino, ma fu connotata come "biblioteca municipale", dunque non (solo) scolastica. Negli anni '30 del Novecento fu ricollocata nella sua sede attuale, in Santa Maria delle Monache. Col settembre del 1943, la biblioteca - che doveva ospitare un fondo antico di rilievo - fu minata dalla Wehrmacht in ritirata e subì rovina, danni e perdite gravissime di documenti. Ma il libro che a Firenze si mette all'asta - e che, se ci fossero soldi, andrebbe riacquistato al patrimonio di questa biblioteca - non è probabilmente una vittima di guerra. Considerando i timbri che vi si leggono in frontespizio - quello ovale del "fondo municipale" e quello tondo del "Regio Ginnasio O.Fascitelli" - e quelli che invece non ci sono - quello scudato con aspide e scettro, con la scritta "Biblioteca civica e Archivio" - la sparizione al patrimonio della biblioteca dovrebbe essere avvenuta negli anni precedenti al 1934, data del trasferimento del fondo municipale in Santa Maria delle Monache. Quel numero progressivo di ingresso - 2121 - imposto col pennino non trova riscontro nell'inventario che abbiamo qui in biblioteca, che risale al dopoguerra e venne confezionato da Angelo Viti.
Il libro, allora, già si era involato.
Ho scritto una email alla casa d'aste in cui chiedo informazioni circa la provenienza. Ho informato che non esistono denunce di furto, e senz'altro vi è stato possesso indisturbato per un ventennio. Conclusione: chi acquisterà il volume - che parte dalla base d'asta di 900 euro - ne sarà legittimamente proprietario. Certo, i timbri sul frontespizio testimonieranno, finché dura l'inchiostro, di quel peccato originale consumatosi - ritengo - quasi cento anni fa.