Il film di George Clooney,
Monuments Men (2014), trasposizione cinematografica del libro omonimo scritto da Robert M. Edsel (2009), ha portato attenzione mediatica sul programma alleato di protezione del patrimonio artistico europeo negli anni tragici della Seconda Guerra Mondiale: i
Monument men erano circa quattrocento civili e militari, con formazione specifica (professori, esperti d'arte, restauratori ecc.) che, inquadrati nell'amministrazione militare alleata, percorsero l'Europa via via sottratta ai nazifascisti per salvare il salvabile del millenario patrimonio artistico europeo.
Uno di questi
Monument men era
John Bryan Ward-Perkins (1912-1981), inglese del Kent, forte di una laurea conseguita a Oxford nel 1934 e, all'entrata in guerra, della sua cattedra di archeologia alla Royal University of Malta. Dopo l' 8 settembre, Ward Perkins fu nominato direttore della
Monuments and Fine Arts Sub-Commission for Italy, ed ebbe molto da fare
. Con la sua macchina fotografica testimoniò i danni che il conflitto produsse dovunque in Italia.
Dopo la guerra, Ward-Perkins rimase in Italia come direttore della British School a Roma e proprio sul sito internet della
British School at Rome è ospitata la collezione delle sue fotografie scattate tra il 1943 e il 1946. Tra queste, una serie di scatti riguarda il complesso isernino di Santa Maria delle Monache, distrutto - più che dal bombardamenti alleati del settembre 1943 - dalle mine dell'esercito tedesco in ritirata.
Le fotografie restituiscono una serie di particolari della chiesa nella sua ultima
livrea di metà ottoscento, oggi non più leggibile come tale, essendo stato scelto (?) di recuperarne (?) il più scarno impianto medievale.
In verità, a dirla onesta, il sito oggi appare poco
recuperato, essendo da anni una sorta di deposito della soprintendenza, per di più
ingentilito da quell'orrida superfetazione in metallo colorato che fa da copertura a quello che fu l'abisde e valorizzato un po' dovunque dal guano di piccione.
In ogni caso, invitando a vedere gli originali qui, riproduco per i tre lettori di questo blog le foto di Ward-Perkins, oltre a qualche particolare ingrandito degli originali, utile a ricostruire la nostra storia.