Da oggi, Giornata della memoria, chi anche distrattamente passi per Corso Marcelli e butti l'occhio al portone d'ingresso della biblioteca, non ha più alibi: conoscerà che questo luogo è stato - è stato anche, per una breve ma nera parentesi della sua storia - un campo d'internamento per detenuti politici.
Perché non debba più ripetersi, c'è scritto sulla lapide, voluta dai tenaci e sensibili ragazzi dell'associazione Tikané Assiem e condivisa da enti e istituzioni. Il monito non appaia a nessuno esercizio di vuota retorica. Qui come altrove, ora e sempre, bisogna mantenere allenate le coscienze.
Perché non debba più ripetersi.
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