lunedì 30 agosto 2010

Un calzolajo impetra di diventar salaiuolo - Carpinone, ottobre 1860.

La supplica che Pietro Venditti - partigiano della parte sbagliata e, quindi, riparato pro tempore in Sangermano - fa ad un altro rifugiato, Francesco II, il 15 ottobre 1860, si trova citata e riportata, con minime variazioni, in più testi. Qui può leggersi quella rinvenuta in Giacomo Oddo, Il Brigantaggio o L'Italia dopo la dittatura di Garibaldi, vol. I, Milano, 1863, p. 226 (da cui è tratta anche l'immagine del brigante). L'omicidio di un tenente garibaldino varrà bene una rivendita di sale e tabacchi, o no?

« Sire! Pietro Venditti fu Giuseppe del comune di Carpinone, calzolajo, divotamente l'espone quanto appresso. Il petente, nel giorno 4 stante funzionava da capo urbano in detto comune; e con venti paesani di mia fidùcia feci arrestare undici rivoltosi, e li consegnai al tenente di gendarmeria in Isernia, nel giungere i garibaldini furono posti in libertà. Il giorno 5 corrente, amazzai un tenente garibaldino, e lo disarmai, ed il fucile con la bajonetta, per ordine del maggiore Gardi, lo consegnai al comandante d'Isernia. Il petente, a tal bravura non può più avvicinarsi alla sua famiglia, temendo di perder la vita, e rimanere la sua famiglia desolata in mezzo di una strada, di tenera età; un solo figlio potrebbe dare un tozzo di pane alla sua famiglia, ma ritrovasi al servizio della M. S. nel reggimento di artiglieria nella decimottava compagnia. La beneficenza della M. S. mi dia ordine onde poter arrestare coloro che si ritrovano latitanti, che sono rivoltosi contro la real corona, e mi limiti una forza per agire contra i medesimi. Se la clemenza della M. S. mi fa la grazia di potermi lucrare un tozzo di pane per la famiglia sarebbe la seguente: in Carpinone un venditore patentato di sale e tabacco ritrovasi arruolato coi garibaldini, e non può più far parte della M. S. il petente bramerebbe occupare un tal posto per sostenere la sua famiglia. Se la M. V. li fa la grazia. »


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