giovedì 30 maggio 2013

«Come eravamo una volta». Contributi per una storia fotografica della città


Un gruppo molto attivo, su facebook, è «Come eravamo una volta» (https://www.facebook.com/groups/comeeravamounavolta/). 
Per chi non è pratico del social network di Zuckerberg (ma esiste davvero chi, oggi, non conosca facebook?) dirò che un gruppo facebook è una piazza virtuale in cui si entra in contatto con persone che, nella realtà della carne e ossa, possono anche non conoscersi e frequentarsi, ma che hanno nell'oggetto del gruppo un comune interesse.
In «Come eravamo una volta» l'oggetto - nobile - è la condivisione di materiali fotografici e - meno spesso - documentali riguardanti il passato, remoto e prossimo, della città di Isernia. Ciascun utente iscritto al gruppo carica - magari dopo un passaggio allo scanner domestico - i materiali di cui dispone: vecchie foto, cartoline in bianco e nero, documenti più o meno conosciuti. Ne nasce, consapevolmente o meno, una fototeca sociale, diffusa, che raccoglie brani di memoria condivisa e permette di riconoscere la città nel suo divenire e, quindi, di riconoscersene cittadini non distratti. 
Accanto a foto già note, provenienti da archivi editi (tipo Trombetta o Cristicini), si trovano, a volte, testimonianze preziose che, provenendo magari da un album di famiglia, ci dicono della storia della città più di un'intera monografia. 
Ne pubblico qui una rapida selezione, rimandando al gruppo - e ai suoi generosi contributori - chi abbia ulteriore curiosità. 

(Le fotografie, tratte dal gruppo, sono dei legittimi proprietari; dove è certa l'attribuzione è indicata la provenienza. In caso si voglia chiederne la rimozione: direttore.bmr@comune.isernia.it)


(Cattedrale di S.Pietro, anni '30[?])
                                                      


  (Via Roma, 1901)



   (Chiesa di S. Pietro Celestino, dopo settembre 1943)



(Via Roma,all'altezza del giardino di casa d'Apollonio) 
      fotografia archivio De Vito)


                               (Ricostruzione postbellica del Viadotto ferroviario di Santo Spirito)



                                  (Corso Marcelli, all'altezza della Chiesa Santa Chiara, anni '50)

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