Così scriveva della sciagurata città d'origine del deputato Jadopi il giornalista milanese Cletto Arrighi, nel suo «I 450 deputati del presente e i deputati dell’avvenire per una società di egregi uomini politici, letterati e giornalisti» (Milano, 1864), Almanacco di Gotha del primo parlamento nazionale.
Ben prima, Luigi Farini, primo Luogotenente del Regno a insediarsi sul trono di Franceschiello, una volta sceso in Affrica tra i beduini, ebbe modo di notiziare a Cavour degli strani fatti di Isernia.
Cosa si era verificato di così strano in città, nell'autunno 1860? Incendi, devastazioni & stragi; morti in malo modo: accecati, seviziati à la bajonnette, appesi e poi evirati; teste garibaldine che scendono scale di palazzi e poi, come zucche a Halloween, vengono poste come macabri trofei sotto gli archi della Fontana Fraterna. Un intero campionario umano: codardi, coraggiosi, disperati; nonni che incrudeliscono su nipoti; vergini guerriere armate di schioppo; sottointendenti, sindaci impotenti, vescovi cazzusi. Una sarabanda, un Grand Guignol che sarebbe piaciuto a Tarantino.
Di tutto, immodestamente, ne offro un saggio (in 280.970 caratteri, spazi inclusi), liberamente scaricabile in .pdf cliccando qui.
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