Riprodotta in "Mandamento di Venafro nell'Unità d'Italia" di Edilio Petrocelli,
Volturnia, Cerro al Volturno 2011. Per gentile concessione di Edilio Petrocelli.]
«Eccellenza,
la mia persona di servizio, Ceca, affida a Lei il piano di domani ad Isernia per avviare il suo messo a Gaeta. Il Palazzo del Governo verrà attaccato dal gruppo del Belfiore, bene armato a far ripiegare gli armati del Ghirelli.
Si teme l'inutile linciaggio dei liberali traditori per mano del fedele popolo che difende la Croce e il legittimo Re. Serve l'intervento dei Reali, quali il Corpo di Gendarmeria, per controllare la guerriglia o altra Compagnia; manderemo il Salzillo di Pozzilli a Gaeta per le messaggerie.
Il maggiore De Liguoro è comunque in marcia verso la città e la sua colonna è forte. A Venafro i suoi quattrocento soldati hanno riportato l'ordine, cacciato i rivoltosi di Garibaldi e riposto lo stemma del Re. È servito porre la marziale legge contro la malsana Guardia Nazionale venafriana che già a luglio intervenne per soffocare nel sangue spietato i nostri contadini contrari agli occupanti.
Un rigoroso intervento dei Reali potrebbe riportare il controllo in Isernia, evitando ulteriore spargimento di sangue. Cosa fare nei paesi limitrofi, Sessano, Chiauci, Civitanova, [Pesche?], Pietrabbondante?»
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